29 settembre 2016

Alla scoperta di DYJCODE, il brand di moda di Dennis Praet: 'Un sogno sbarcare anche in Italia'

Tra grandi del calcio mondiale che lanciano proprie linee di abbigliamento e stilisti che fanno a gara per vestire i top club europei, il binomio calcio-moda è più che mai di attualità. Anche e soprattutto in Italia, dove Maldini e Vieri sono stati dei pionieri fondando il marchio Sweet Years nel 2003. Tre anni fa ha deciso di imitarli una nuova conoscenza del calcio italiano: Dennis Praet. La sua griffe si chiama DYJCODE e nessuno meglio del cofondatore Yannick Nulens sarebbe più adatto a parlarne: “E' un marchio di abbigliamento belga creato da Dennis Praet. Insieme a me e ad un altro amico, Joseph Fradelakis, ha creato online un negozio di abbigliamento a prezzi accessibili. A distanza di tre anni, ci potete trovare in più di 60 negozi in Belgio. Il nome DYJCODE sta per le prime lettere di ognuno dei proprietari: Dennis, Yannick e Joseph. Il nostro stile è alla moda e di tendenza, proviamo a creare uno stile d’abbigliamento street fashion”.

Intervistato in esclusiva per Il Solito Calcio, Nulens, coetaneo di Praet e anche lui calciatore in Belgio, ci racconta di come e quando è nata l'idea: “Io e Dennis siamo amici sin da quando eravamo molto piccolo. Giocavamo a calcio nella stessa squadra e andavamo a scuola insieme. Durante un viaggio a New York ho presentato Dennis a Joseph. Joseph è un vero imprenditore ed è saltato fuori con l’idea di un negozio di abbigliamento online. Ecco come è cominciato tutto”. A distanza di poco tempo, i tre soci sono soddisfatti del lavoro svolto: “Gli affari stanno andando molto bene - confessa -. Stiamo sviluppando ciascuna collezione. Stiamo vedendo che persone di tutte le età comprano i nostri capi, ma direi che siamo più popolari tra i giovani. Attualmente collaboriamo con una delle più grandi catene di negozi di abbigliamento del Belgio: ZEB. Possiedono più di 60 negozi, questo ci aiuta a crescere molto velocemente. Inizialmente lo abbiamo preso come un hobby, ma adesso è un’impresa professionale”.

E se Praet è stato un “regalo” per i tifosi della Sampdoria da parte di Massimo Ferrero, chi può dire che l'esuberante e vulcanico presidente blucerchiato non possa studiare una forma di collaborazione con DYJCODE. Magari, però, in futuro: “Sinceramente non conosco il Signor Ferrero e non so cosa di cosa si occupi, quindi mi è difficile rispondere”, taglia corto Nulens. Di certo non ce la sentiamo di escluderlo dopo che lo stesso Ferrero aveva lanciato l'idea di affidare all'attrice Natalie Portman il ruolo di madrina della Samp e addirittura quella di realizzare un film sulla vita di Samuel Eto'o scritturando Morgan Freeman, non proprio uno qualunque, per impersonare l'attaccante camerunense.

In ogni caso i tre soci aspirano ad esportare la loro griffe anche al di fuori dei confini belgi, anche nel paese patria della moda: “La strada è ancora lunga, ma chi lo sa. Noi proviamo sempre a trovare nuove strade per espandere il nostro business. Facciamo ogni cosa passo dopo passo. Però di certo sogniamo anche di vendere i nostri vestiti in Italia. La cosa più importante è che Dennis si senta a casa in Italia e che giochi bene, poi chissà cosa porterà il futuro”. Da calciatore e imprenditore, Nulens conclude evidenziando il suo punto di vista sul binomio citato qualche riga più in alto: “Credo che i calciatori vengano sempre visti come persone con un grande senso per la moda. La maggior parte dei giocatori sono sempre vestiti molto bene, specialmente in Italia. Questo è anche uno dei motivi per cui abbiamo lanciato DYJCODE. Il collegamento fra Dennis e la moda è molto semplice”. Il collegamento fra Genova e le Fiandre lo è ancora di più...

Luca Iannone

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